Le analisi sugli esiti delle elezioni europee sono abbastanza unanimi. Per quanto riguarda gli esiti nel nostro paese, il voto, per quanto caratterizzato da un altissimo tasso di astensione, ha premiato Forza Italia, il Partito Democratico e AVS e punito la Lega e i partiti di centro. Fratelli d’Italia ha ottenuto un discreto risultato, ma nulla di paragonabile ai successi che precedentemente avevano ottenuto i partiti di governo alle loro prime elezioni europee, ossia il PD di Renzi nel 2014 e la Lega di Salvini nel 2019. La situazione politica italiana dovrebbe essere tuttavia stabile, con ripercussioni sul governo, per il momento, limitate. L’unica grande questione aperta è la leadership della Lega, che fin da subito sarà messa in discussione.
Lo stesso non si può dire di tanti altri paesi europei, dove le forze di governo sono state sconfitte dalle opposizioni, come avvenuto in Francia, Germania, Austria, Belgio, Spagna, Polonia, Slovacchia. In Ungheria, la coalizione guidata da Fidesz non raggiunge la maggioranza assoluta. In alcuni casi le conseguenze sono pesanti: dalle dimissioni del premier belga De Croo allo scioglimento dell’Assemblea Nazionale in Francia. In Germania la CDU ha già messo in discussione la tenuta del governo semaforo, formato da Socialisti – che hanno avuto il risultato più basso della loro storia –, verdi e liberali.
La maggioranza Ursula sembra, tuttavia, tenere. Nel momento in cui si scrive, il gruppo PPE dovrebbe aumentare di 8 parlamentari la propria composizione e i Socialisti e Democratici perderne solo due (con il PD italiano che dovrebbe tornare a essere, come nel 2014, la delegazione più numerosa). Gravi perdite si scontano in casa verde (- 19) e liberale (- 23). I guadagni dei gruppi di destra sono, al momento, più contenuti, con ECR che cresce di 4 unità, diventando il quarto gruppo più consistente del Parlamento europeo, e ID di 9, piazzandosi subito dopo nella classifica delle dimensioni. Rimangono tuttavia 100 eletti la cui collocazione è attualmente non certa, che potrebbero distribuirsi in modo non uniforme tra i vari gruppi.
La presidente della Commissione uscente Ursula von der Leyen ha dichiarato la vittoria contro tutti gli estremismi di destra e di sinistra e spera di poter mantenere il proprio incarico. Bisogna, tuttavia, tenere d’occhio la persona che, cinque anni fa, fu sconfitta proprio dall’attuale presidente nella corsa all’incarico, ossia Manfred Weber, uscito molto rafforzato da questo voto insieme alla sua CDU/CSU.
A livello dei rapporti tra la nuova maggioranza e gli stati membri restano alcune incognite, vale a dire su cosa succederà in Francia e in Italia. Se in Francia Macron dovesse mantenere la presidenza della Repubblica, puntando a una sconfitta, seppur di poco, di RN alle prossime elezioni legislative, in Italia non è ancora certo quale atteggiamento terrà Fratelli d’Italia nei confronti della nuova Commissione europea.
Europee: il voto premia Forza Italia, PD e Sinistra, punisce Lega e centri