Mercoledì 18 dicembre presso la sede di federazione del Partito Democratico in Via Marco Polo a Piombino si è tenuto un incontro tra gli euro parlamentari Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo, e le delegazioni di Lucchini e Magona (gruppo Alcelor Mittal) aziende in gravi difficoltà a causa della crisi che sta investendo il settore siderurgico. Presenti all’incontro anche i politici Aldo Berlinguer e Monica Giuntini e una rappresentanza sindacale dei due stabilimenti.
L’on. Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo, dopo l’esperienza delle primarie del Partito Democratico, ha avviato un percorso di approfondimento sulle aree di crisi del paese per poterle sostenere al meglio all’interno delle istituzioni comunitarie di cui è esperto conoscitore.
Il primo intervento è stato quello di Francesco Semino, direttore affari societari e generali del gruppo Lucchini che ha ripercorso le vicende che hanno portato al commissariamento dell’azienda e al programma di cessione dello stabilimento presentato dall’amministratore straordinario Nardi, che avrà come naturale conclusione la presentazione del bando di cessione del gruppo siderurgico che sarà pubblicato entro l’inizio del 2014.
Il secondo intervento Lino Iallorenzi direttore del personale Magona ha invece presentato il calo della produzione dal 2008 ad oggi che è stato compensato dallo stabilimento a livello di occupazione mediante gli ammortizzatori sociali e i contratti di solidarietà (a cui lo stabilimento attinge per il 60% del personale). Ha poi posto due importanti questioni: la prima riguarda il costo dell’energia elettrica che incide sensibilmente nei costi di produzione e che è circa il doppio dei diretti concorrenti che attingono da impianti di loro proprietà.
Il secondo invece è la concorrenza proveniente dai paesi in via di sviluppo che si somma alla concorrenza italiana ed europea e che è altrettanto aggressiva.
Per quanto riguarda i rappresentanti sindacali Mirko Lami (Fiom Lucchini) ha fatto notare che alcune ricerche indicano una importante ripresa dell’acciaio dal 2014 al 2020 e che per questo motivo va impedita la chiusura da parte del governo dell’unico impianto italiano che produce le rotaie ad alta velocità. Ha poi posto la questione della cumulabilità dei fondi di globalizzazione e di una riduzione dell’orario di lavoro a livello europeo.
Claudio Valacchi (Fiom Magona) ha confermato quanto detto da Iallorenzi e fatto notare che i grandi sforzi di tutto il personale Magona per far rimanere aperto lo stabilimento, ma che Arcelor-Mittal è una multinazionale e che senza una forte presa di posizione del governo italiano potrebbe chiudere anche l’impianto di Piombino come ha fatto con quello di Liegi nel momento che reputasse anche questo non redditizio.
L’onorevole Gianni Pittella nel suo discorso conclusivo ha rassicurato le aziende e i sindacati facendo notare che ha recepito la gravità della situazione, che gli era stata anticipata da Giuntini e Berlinguer, e che si occuperà di questa nell’ambito del suo ruolo, essendo in gioco più di cinquemila posti di lavoro e una buona fetta del PIL Toscano.
Ha poi fatto i complimenti alle aziende e ai sindacati che raramente ha visto così coesi nell’interesse comune di salvare gli impianti, e che riferirà personalmente al ministro Zanonato per risolvere le questioni segnalate riguardanti il Governo Italiano, e alla Commissione Europea per ciò che riguarda le iniziative da intraprendere in ambito europeo.
Giuseppe Trinchini