Questa settimana per “Le Grandi Interviste” ho avuto il piacere d’intervistare l’Avvocato Aurelio Pace. L’Avvocato ci parlerà di come con il suo studio legale si occupi di intermediazione artistica tramite l’associazione OLTRARTE- Il linguaggio della Bellezza e di quanto i temi dell’arte e della cultura siano indispensabili per la Basilicata della visione che vogliamo per il prossimo futuro. Buona lettura!
Avvocato, buongiorno.
Una intervista per parlare della Basilicata dell’arte e della Bellezza e della sua scelta di raccontarla anche tramite alcune diramazioni del suo lavoro. Perché?
Buongiorno a voi. La Basilicata è da sempre la mia grande passione e ho provato a viverla in ogni sua accezione, in particolare tramite gli anfratti più segreti, quelli meno noti, meno valorizzati semplicemente in quanto meno conosciuti.
Siamo la terra delle grandi contaminazioni, il malleolo del Mezzogiorno, il balcone sul Mediterraneo, il luogo in cui la storia non ha mai smesso di posare la sua orma. In questa terra l’Oriente e l’Occidente si sono fusi, qui Orazio nasceva e cantava la sua terra, Federico II qui scriveva i grandi trattati come le Costituzioni Melfitane ed il De Arte Venandi cum Avibus e costruiva castelli, in Basilicata nasceva il Madrigale di Gesualdo da Venosa, in Lucania nascevano le grandi Cattedrali e l’arte tracciava sentieri che ancora rincorriamo per quanto sono complessi da decifrare, da studiare, da approfondire. Uno di questi sentieri è l’arte: non potevo non percorrerlo.
In che modo e tramite quali canali lo fa?
Il canale principale è OltrArte, una associazione che riunisce professionisti dell’arte, docenti, Università e soprattutto artisti da tutta Italia. La prevalenza di essi è di origine lucana e si distinguono nel panorama nazionale ed internazionale per la profondità della ricerca estetica, materica e contenutistica che le loro opere inseguono. OltrArte espone ponendo le arte a terra, poggiate sulle grandi piazze della nostra terra, per dialogare col cielo. Unica prospettiva data all’arte è quella di mirare all’alto: questo il messaggio comune da veicolare. Da OltrArte nasce l’esigenza da parte degli artisti di essere seguiti in un percorso che si sposta anche verso l’asse economico. Ecco che si pone il tema della intermediazione legale alla vendita di opere d’arte.
Quindi, da avvocato, lei si occupa anche di intermediazione di opere d’arte?
Sì. È un settore che in Italia, superpotenza della Bellezza, muove cifre importanti. Il mio studio legale, con una squadra di storici dell’arte e di professionisti, si occupa di intercettare il bisogno di garanzia che il cliente cerca dall’arte e che l’arte ha di proporsi. Questo non solo nel settore dell’arte contemporanea. Ci occupiamo anche di curatela ed intermediazione di grandi collezioni d’arte del Novecento. Il tutto senza tralasciare la necessità prima del settore artistico: la valorizzazione.
Ecco che torna quello che spesso dice: “Conoscere per Riconoscere”.
Esattamente, la valorizzazione sta nel solco della conoscenza. Si mette a frutto ciò che si è accuratamente indagato. La Bellezza merita cura.
Recentemente è stato anche relatore in un convegno che portava quale tema il dialogo tra Oriente ed Occidente? Crede veramente che la Basilicata possa nuovamente essere terra di ripartenza per quella connessione stretta tra mondi così distanti?
Lo credo fermamente. Il convegno di cui parla era l’espediente, prezioso in quanto nasceva dalla presentazione del libro “Nè Giad nè Crociate” del professor Giulio Cipollone della Pontificia Università Gregoriana di Roma, per parlare di quei papi e quei sultani che parlavano lo stesso linguaggio sulla guerra. Al contempo è stata l’occasione per affermare che di guerra non si trattava in quanto erano di molto maggiori gli elementi della comunanza arano islamica con la cultura occidentale rispetto ai dissidi. Questo, come detto, in Basilicata avveniva più che altrove. Testimonianza visiva, tra le tante immateriali, le Rabatane. Proprio nella Rabatana di Pietrapertosa si sta immaginando di impiantare una scuola di studi a tema “Mediterraneo quale luogo di incontro tra il mondo Occidentale e le Culture Arabo Islamiche”. Presto avremo notizie sulla evoluzione del progetto. Nel mentre lavoriamo anche ad una Biennale internazionale d’Arte contemporanea che sta velocemente prendendo corpo.
Assieme a Lei ed al Professor Giulio Cipollone, chi erano i relatori del convegno di cui ci ha parlato?
Sono sempre stato del parere che non c’è occasione di crescita più grande e più feconda di quella che ci permette di essere uditori, di ascoltare da chi viene da fuori e ha girato e conosciuto il mondo il suo parere sulla Basilicata.
È esattamente quello che è accaduto durante il convegno in questione. Oltre al Professor Cipollone, il grande medievista dell’Università degli Studi di Firenze Franco Cardini, l’accademico della Crusca Mahmoud Salem El-Sheikh, l’economista Amedeo di Maio de “l’Orientale” di Napoli, il lucano docente a Firenze Pietro Laureano e l’ambasciatore italiano a Baghdad, a Belgrado, a Pechino e poi all’ONU Riccardo Sessa, sono riusciti a fornire uno spaccato chiaro di quanto la Basilicata sia stata la terra della fusione e dell’intermediazione culturale tra Oriente ed Occidente. Mettere assieme tante personalità è stato possibile grazie al Professore Luigi Serra, tra i più grandi africanisti al mondo, lucano ma docente emerito a “L’Orientale” di Napoli.
Grazie per quanto ci ha detto. Ci tenga aggiornati sulle evoluzioni.
Lo farò con piacere. La Basilicata merita condivisione e comunanza d’intenti. Lavoriamoci assieme.