Stavolta, sinceramente, non possiamo dire che l’Europa sia la grande assente nello scacchiere diplomatico (come spesso invece accade).
L’iniziativa del presidente francese Macron in qualità di guida di turno del Consiglio Europeo è seria e autorevole (onestamente anche perché è il presidente di Francia, se fosse toccato a un paese più debole non sarebbe stata la stessa cosa).
Prima di partire per Mosca, Macron aveva detto: “l’obiettivo geopolitico della Russia oggi non è l’Ucraina, ma chiarire le regole di coabitazione con la Nato e l’Unione europea”.
In effetti questo viatico per una buona trattativa con Putin si è scontrato con una certa irremovibilità delle posizioni russe.
Posto questo, la crisi ucraina dimostra con evidenza che rafforzare la politica estera e di difesa comune in Europa è urgente e ineludibile. Bisogna naturalmente insistere con ogni forza ed ogni iniziativa politica e diplomatica per una de escalation della tensione e la linea non può che essere quella della difesa della integrità territoriale ucraina e del rifiuto di dialogo con i separatisti, personalmente aggiungerei un gesto simbolico importante di apertura di negoziati per l’adesione della Ucraina alla Ue.
Ma servirebbe appunto una iniziativa europea che non si limiti alla pur lodevole iniziativa di Macron.
E qui si aprirebbe un capitolo ampio e nevralgico di riflessione che meriterebbe un dibattito a sé.
Trattato di Maastricht che tipo di Europa abbiamo costruito , e se non sia il caso non di tornare indietro ma di curvare decisamente verso una Unione politica che faccia la politica estera e di sicurezza , che dunque recuperi la sovranità politica, di sicurezza ,fiscale e sanitaria perché se mi piace ciò che sta facendo Macron non mi piace che non lo faccia chi dovrebbe essere il ministro degli Esteri della Unione europea, l’amico Borrell che come Mogherini e la Asthon prima sono catturate dalla assoluta refrattarietà dei governi nazionali a cedere il loro potere.
Ma così l’Europa politica è un pio desiderio e il suo impatto sul mondo è molto molto relativo.