Piketty e Ricolfi hanno dimostrato, dati alla mano, che nei paesi dove la tassa di successione è molto contenuta il Pil soffre perché le giovani generazioni non sono stimolate più di tanto a produrre nuova ricchezza.
Giusto quindi parlare prima o poi di ritoccare l’aliquota.
Non è invece chiaro perché parlarne ora. Non sarebbe stato meglio farlo in sede di riforma del fisco? Più argomenti sul tavolo avrebbero agevolato questa idea, in se encomiabile e giusta.
Perché crearsi problemi inutili?
Che senso ha lanciare il sasso adesso?
È patrimonio della destra, sempre in campagna elettorale, fare provocazioni parlando alla pancia degli scontenti.
Imitarla non sembra opportuno tanto più se si parla delle odiate tasse.
Fare un annuncio per carpire i voti dei diciottenni guadagnandosi solo degli altolà non sembra una furbata.
Tanto più se la destra, a cui la sinistra ha alzato la palla, può appropriarsi di una tesi, questa si di sinistra: tassiamo le multinazionali.
Che senso ha?
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Belfagor è un nom de plume, di dichiarato sapore ereticale, scelto da alcuni amici del portale per esternare note e commenti fuori dalla ritualità e stimolare riflessioni spregiudicate e coraggiose sullo stato e le prospettive della politica italiana. Chissà cosa penserebbe oggi Luigi Russo, Direttore della Normale Scuola Superiore di Pisa, che nel lontano 1946 battezzò Belfagor la rivista di varia umanità cui furono chiamati a collaborare nel tempo intellettuali “eretici” come Armando Saitta, Luigi Salvemini, Norberto Bobbio, Gianfranco Contini, Pietro Calamandrei e molti altri, spinti esclusivamente dal desiderio di proporre una lettura non conformista della realtà.
“Le scintille di Belfagor” sono un punto d’incontro per condividere osservazioni, studi e commenti sulla realtà che stiamo vivendo e sulle istanze che ne provengono, nato da una coscienza civica feconda e molto attenta.
Esternazioni libere ed anche provocatorie, che ovviamente non impegnano il titolare responsabile del portale.