Belfagor è un nom de plume, di dichiarato sapore ereticale, scelto da alcuni amici del portale per esternare note e commenti fuori dalla ritualità e stimolare riflessioni spregiudicate e coraggiose sullo stato e le prospettive della politica italiana.
Chissà cosa penserebbe oggi Luigi Russo, Direttore della Normale Scuola Superiore di Pisa, che nel lontano 1946 battezzò Belfagor la rivista di varia umanità cui furono chiamati a collaborare nel tempo intellettuali “eretici” come Armando Saitta, Luigi Salvemini, Norberto Bobbio, Gianfranco Contini, Pietro Calamandrei e molti altri, spinti esclusivamente dal desiderio di proporre una lettura non conformista della realtà.
“Le scintille di Belfagor” sono un punto d’incontro per condividere osservazioni, studi e commenti sulla realtà che stiamo vivendo e sulle istanze che ne provengono, nato da una coscienza civica feconda e molto attenta.
Esternazioni libere ed anche provocatorie, che ovviamente non impegnano il titolare responsabile del portale. Buona lettura!
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Il fatto che la Procura di Trapani per indagare sulle Ong abbia intercettato e messo agli atti le conversazioni di Nancy Porsia, Nello Scavo, Francesca Mannocchi, Sergio Scandura e tanti altri giornalisti è di una gravità inaudita ma rispecchia perfettamente il modo schifoso con cui il nostro Paese fa i conti col giornalismo vero che scava, scopre e porta alla luce. Di norma si viene prima delegittimati da un punto di vista personale, poi infangati e indagati e successivamente lasciati soli. Da parte virtuosa si diventa un pezzo del reato.
Sarebbe ora che il legislatore rimettesse mano alla normativa, fermasse le querele temerarie e imponesse una complessiva ristrutturazione delle tutele. Basta con i comunicati stampa di facciata e l’indignazione a fasi alterne.
Basta con solidarietà spicciola e ipocrita.
Le istituzioni, le autorità giudiziarie, il Parlamento diano risposte. Subito.
Servono azioni concrete degne di un Paese democratico e della sua Costituzione.
Servono fatti.