Belfagor è un nom de plume, di dichiarato sapore ereticale, scelto da alcuni amici del portale per esternare note e commenti fuori dalla ritualità e stimolare riflessioni spregiudicate e coraggiose sullo stato e le prospettive della politica italiana.
Chissà cosa penserebbe oggi Luigi Russo, Direttore della Normale Scuola Superiore di Pisa, che nel lontano 1946 battezzò Belfagor la rivista di varia umanità cui furono chiamati a collaborare nel tempo intellettuali “eretici” come Armando Saitta, Luigi Salvemini, Norberto Bobbio, Gianfranco Contini, Pietro Calamandrei e molti altri, spinti esclusivamente dal desiderio di proporre una lettura non conformista della realtà.
“Le scintille di Belfagor” sono un punto d’incontro per condividere osservazioni, studi e commenti sulla realtà che stiamo vivendo e sulle istanze che ne provengono, nato da una coscienza civica feconda e molto attenta.
Esternazioni libere ed anche provocatorie, che ovviamente non impegnano il titolare responsabile del portale. Buona lettura!
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Alla domanda “chi sono gli eroi della pandemia” non si esiterebbe a rispondere “ i medici, gli infermieri, tutti i sanitari impegnati in prima linea a contrastare l’emergenza sociosanitaria”.
Ed è proprio così. I nostri “angeli ed eroi”, come sono stati definiti, si sono battuti in prima linea salvando vite umane e in alcuni casi, centinaia di casi, sono stati vittime della pandemia.
Sarebbe da non crederci ma proprio loro domani potrebbero restare coinvolti in procedimenti penali o civili generati dalle lacune mostrate dal sistema sanitario durante la pandemia.
È urgente allora un intervento normativo a protezione dei sanitari che li tenga fuori dai processi a meno che non abbiamo agito con dolo o colpa grave.
Troppo timido lo scudo penale introdotto per le sole vaccinazioni. Si dimenticano in questo modo tutti coloro che sono stati impegnati in fasi ben più rilevanti dell’emergenza e in trattamenti diversi dalla vaccinazioni.
Un eccesso di responsabilità talvolta fa male producendo un effetto contrario a quel che si vorrebbe ottenere e questo lo sa bene il legislatore che prevede normative speciali ad esempio per la responsabilità civile dei magistrati o delle autorità indipendenti.
E’perché ciò non dovrebbe valere per i sanitari ?
Solo intervenendo ad ampio spettro per assicurare ai sanitari che non saranno coinvolti nella miriade di processi scatenati dalla pandemia si potrà garantire la serenità necessaria ad operare in un momento così delicato.