Belfagor è un nom de plume, di dichiarato sapore ereticale, scelto da alcuni amici del portale per esternare note e commenti fuori dalla ritualità e stimolare riflessioni spregiudicate e coraggiose sullo stato e le prospettive della politica italiana.
Chissà cosa penserebbe oggi Luigi Russo, Direttore della Normale Scuola Superiore di Pisa, che nel lontano 1946 battezzò Belfagor la rivista di varia umanità cui furono chiamati a collaborare nel tempo intellettuali “eretici” come Armando Saitta, Luigi Salvemini, Norberto Bobbio, Gianfranco Contini, Pietro Calamandrei e molti altri, spinti esclusivamente dal desiderio di proporre una lettura non conformista della realtà.
“Le scintille di Belfagor” sono un punto d’incontro per condividere osservazioni, studi e commenti sulla realtà che stiamo vivendo e sulle istanze che ne provengono, nato da una coscienza civica feconda e molto attenta.
Esternazioni libere ed anche provocatorie, che ovviamente non impegnano il titolare responsabile del portale. Buona lettura!
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Torna in auge (come un tarlo) il proposito (mai, in realtà placato) dell’abrogazione del Codice degli appalti.
Deregulation, semplificazione, meno burocrazia … sono queste le espressioni che abitualmente adottano gli alti esponenti del “partito dell’abrogazione”.
Ma sanno davvero di cosa parlano? Mentono sapendo di mentire o c’è, alla base delle singole affermazioni, una scarsa attitudine all’approfondimento? E poi, lor signori, non consultano i tanti consulenti di cui si circondano prima di esporsi in maniera così grossolana?
Partiamo dalla fine. Il Codice degli appalti non può essere abrogato, né ora né mai. Tante sono le ragioni che militano a sostegno dell’indicato verdetto. Qui è sufficiente richiamarne un paio: se venisse spazzato via dal panorama normativo le piccole e medie imprese (che costituiscono la spina dorsale del nostro Paese) non si aggiudicherebbero più neanche un lotto di un contratto pubblico; il codice degli appalti è imposto dalle istituzioni comunitarie e garantisce l’integrazione dei mercati.
Ma c’è una cosa che proprio non si può accettare che ultimamente viene ripetuta da uno dei maggiori esponenti del partito dell’abrogazione … il riferimento va all’auspicio che la materia sia disciplinata (esclusivamente) dalle Direttive UE. Detta affermazione suscita ilarità (non poca). E ciò perché il d. lgs. n. 50 del 2016 riprende interamente le Direttive UE (con qualche piccolo temperamento si, ma il contenuto è quello). E allora … è proprio vero … come possiamo ambire allo sviluppo del nostro Paese se individuiamo quali nostri rappresentati parlatori da strapazzo.
Forse, oggi, per garantire la fluidità e la celerità delle gare bisognerebbe alzare gli stipendi ai dipendenti pubblici, assumerne qualcuno in più e smetterla di minacciarli di danno erariale per ogni virgola che sbagliano …