Belfagor è un nom de plume, di dichiarato sapore ereticale, scelto da alcuni amici del portale per esternare note e commenti fuori dalla ritualità e stimolare riflessioni spregiudicate e coraggiose sullo stato e le prospettive della politica italiana.
Chissà cosa penserebbe oggi Luigi Russo, Direttore della Normale Scuola Superiore di Pisa, che nel lontano 1946 battezzò Belfagor la rivista di varia umanità cui furono chiamati a collaborare nel tempo intellettuali “eretici” come Armando Saitta, Luigi Salvemini, Norberto Bobbio, Gianfranco Contini, Pietro Calamandrei e molti altri, spinti esclusivamente dal desiderio di proporre una lettura non conformista della realtà.
“Le scintille di Belfagor” sono un punto d’incontro per condividere osservazioni, studi e commenti sulla realtà che stiamo vivendo e sulle istanze che ne provengono, nato da una coscienza civica feconda e molto attenta.
Esternazioni libere ed anche provocatorie, che ovviamente non impegnano il titolare responsabile del portale. Buona lettura!
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C’è un modo molto semplice per riconoscere il momento in cui viene creata una corrente. Ed è esattamente quando il suo promotore, magari in un’intervista a un prestigioso quotidiano, si affretta a specificare che l’iniziativa in questione è tutto tranne che una corrente. Così Goffredo Bettini, da molti considerato il teorico dell’alleanza organica tra Pd e M5s, ha annunciato la nascita di una nuova corrente smentendola. In un colloquio pubblicato sabato dal Corriere della Sera, Bettini dice che il suo progetto serve ad aiutare il nuovo segretario Enrico Letta, quindi la precisazione di rito: “Non è una corrente, ci tengo a sottolinearlo”.
Il nuovo gruppo si chiamerà “Le Agorà” e sarà presentato mercoledì in videoconferenza. Presumibile pensare che l’obiettivo della creatura sia l’ancoraggio stabile del Pd a un’alleanza con il nuovo Movimento guidato da Giuseppe Conte. Per quest’ultimo Bettini ha avuto sempre parole di stima sfacciata, considerandolo punto di sintesi in un ipotetico centrosinistra allargato ai grillini. «Una risorsa», ha ribadito Bettini al Corriere, rammaricandosi del fatto di non aver candidato l’avvocato di Volturara Appula nel collegio di Siena alla Camera, appoggiato da Pd e M5s. L’ex premier sarà ospite, insieme a Letta, della seconda Agorà virtuale in programma per il 29 aprile. Cancellati con un tratto di penna alcuni tratti distintivi ancora presenti nel corpo del grillismo. Dal giustizialismo ai vari complottismi, fino ai tentennamenti sull’immigrazione (si ricordi la definizione di “Ong Taxi del mare” da parte del Luigi Di Maio versione gialloverde).
E però, con il governo Draghi, il quadro politico è cambiato. Conte guida i pentastellati che, in un impeto di surrealismo, in assemblea hanno deciso che sì, si può dare del tu al già avvocato del popolo italiano. Mentre forse il Pd adesso dovrebbe pensare prima a dare una mano a Draghi, ritrovando allo stesso tempo la sua vocazione maggioritaria, perduta sull’altare della subalternità al grillismo e al contismo. Anche perché c’è da scommettere che l’ex governatore della Bce non sarà una meteora della politica italiana.