Poche parole per introdurre la mia rubrica “Basilicata. La storia, la politica, il suo popolo”.
Ritengo che la conoscenza sia una grande risorsa, come anche un’ottima opportunità di crescita, e sono convinta che entrare nelle radici profonde di un territorio, specialmente in quelle del proprio territorio, sia un’esperienza che richiede tempo, sacrificio e dedizione per crescere con consapevolezza.
E’ un po’ come ricostruire l’albero genealogico della propria famiglia perché, in fondo, la Basilicata è una grande famiglia.
La mia rubrica rappresenta il mio impegno per i lettori lucani e non, per questo mi auguro che siate invogliati a leggere le storie che vi propongo con la stessa forza che mi caratterizza e mi induce a divulgare quanto più possibile la bellezza delle radici a cui appartengo. Raccoglierò le testimonianze di quanti hanno concorso a realizzare il quadro politico e la storia della Basilicata, utilizzando al meglio le potenzialità del territorio.
Buona lettura!
Rosita Stella Brienza
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Stavolta l’intervista che propongo ha un volto diverso.
Il Senatore Saverio D’Amelio si racconta in una lettera per esprimere la passione per la politica determinata non solo dalla formazione, dall’esperienza e dal rapporto stretto con l’elettorato, ma anche da una spinta di totale fiducia che non può nascere se non da un amore estremo in ciò in cui si crede.
E in questa lettera che D’Amelio espone le sue idee in modo molto pacato e razionale, esprimendo qualità ineccepibili che fanno di un politico un grande uomo.
Carissima Rosita,
in politica, come in tutte le attività, è necessaria la formazione che si acquisisce con l’esperienza, senza della quale non sarà possibile comprendere la volontà del popolo e predisporre gli strumenti idonei alla realizzazione delle condizioni di vita auspicate.
Sono felice di poter dire che la mia formazione alla politica è il frutto dell’esperienza di anni di segreteria di sezione della Democrazia Cristiana, di segreterie provinciali, oltre che di Consigliere comunale, provinciale e di presidente dell’Amministrazione provinciale di Matera.
Forte di tanta preziosa esperienza, ho potuto svolgere al meglio il ruolo di Senatore della Repubblica e di Sottosegretario alla Pubblica Istruzione e ai lavori Pubblici, tra il 1979 e il 1994.
La cosiddetta Seconda Repubblica, si caratterizza per la scarsa formazione dei politici e dei parlamentari, non eletti e scelti dal responsabile del partito o movimento, quasi sempre sulla base di convenienze.
Da qui il degrado della politica, anche in Basilicata, cosa che fa rimpiangere la “Prima Repubblica”.
Tra i politici impegnati allo sviluppo economico della Basilicata sono da ricordare, a livello regionale, il presidente Colombo, e per i rappresentanti parlamentari materani, l’onorevole Michele Tantalo, il senatore Franco Salerno, e forse, chi scrive.
A livello regionale è da ricordare il forte impegno dei presidenti di Regione, Verrastro, Michetti e Boccia e del Consigliere regionale Michele Cascino (PSI) Peragine e Laureano (DC).
Dopo il 1994, la politica è scaduta di livello, a causa dell’improvvisazione della scelta e dell’incapacità dei politici di stabilire un organico rapporto con i cittadini, nella consapevolezza che conta il solo rapporto con il vertice di partito.
Se non si recupererà il felice rapporto tra il politico e i cittadini, lo scadimento della politica crescerà sempre più, con gravi conseguenze anche sul futuro della nostra amata Basilicata.